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Alla scoperta del Cortile Pepe tra un Ciuri ed uno  Hierà...una combinazione vulcanica!

Siamo in Sicilia, in piena estate...lo so ormai è finita l'estate, ma vi racconto ciò che è accaduto quest'estate! Insomma era piena estate, era anzi una sera d'estate, ed ero in una delle perle della Sicilia, Cefalù... città di antichissime origini, con architetture arabo normanne e preziosità bizantine! Il suo mare è noto a tutti per il suo colore cristallino, la sua Rocca sovrasta la piccola città dondando a chi giunge alla sua vetta, una vista mozzafiato... la Cattedrale, dagli interni riccamente decorati con mosaici policromi, emana una luce splendente data dall'uso del color oro, presente in abbondanza nelle architetture bizantine. Bene in questo gioiello siciliano, lungo il corso principale, a poco passi dalla Cattedrale, pochi anni fa ha aperto i battenti un ristorante meraviglioso il Cortile Pepe.

Questo ristorante di proprietà di Toti Fiduccia, figlio d'arte nella ristorazione siciliana, aperto tra il 2015 ed il 2016, in pochi anni non solo ha sbaragliato la concorrenza, ma è diventato uno dei punti di riferimento della ristorazione siciliana di alto livello. Lo Chef è Gianni Lettica, piemontese ma di origini campane, con esperienze nazionali ed internazionali, approdato a Palermo nel 2013, dopo una breve esperienza fuori dalla Sicilia, ritorna a Cefalù nel 2016 alla guida di Cortile Pepe .

Una cucina basata su materie prime di elevatissima qualità e freschezza, rigorosamente pescato del giorno, carta dei vini con una "cantina" davvero meravigliosa, vini nazionali ed internazionali ricercatissimi, tutto questo rende il Cortile Pepe un posto incantevole, nel quale bisogna fare una tappa, lasciando andare i sensi cullandoli in uno dei percorsi degustazione che offrono.

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La nostra cena, non ha seguito un menù degustazione, ognuno di noi ha ordinato pietanze diverse, proprio per gustare fino in fondo la cucina di Chef Lettica, spaziando dai primi ai secondi, a base di pesce e di prodotti della terra. Il beveraggio devo ammettere che è stato anch'esso eterogeneo, spaziando dal bianco al rosso alla malvasia...tutto però rigorosamente siciliano! Il nostro era un tavolo eterogeneo con due stranieri, che devo dire se ne fregano se il pesce non si beve con il vino rosso e tutto sommato non avevano poi così tanto torto!

Il locale e lo staff, ci hanno coccolato tutto il tempo, i 30 coperti che offre questo locale vi faranno sentire in un ambiente accogliente e confortevole, come se vi sentiste a casa vostra. Inizia tutto con un entree offerto dalla casa, accompagnato dai prodotti da loro panificati, davvero meravigliosi! Hon vi racconterò di tuta la cena, ma di questi piatti che hanno conquistato il mio cuore.


Dopo quasi due mesi, da quella cena, scrivere di questi piatti è una vera e propria Madeleine di Proust!

Ho scelto per voi, l'Assoluto di Melanzana, doveroso per me, poiché non vi è estate al sud che non sia satura di Melanzana! Questo piatto risalta, il prodotto della terra, rendendolo morbido e gustoso al palato, delicato ed elegante, tanto da voler fare subito un bis.

Un altro piatto superlativo è il Gambero rosso di Mazara scottato, soffice di patate e polvere di ricci, il gioco fondamentale qui lo fanno i contrasti, la sapidità e la dolcezza, oltre che le consistenze, la spuma di patata, soffice e morbida che contrasta il gambero.

Ultimo piatto, la triglia al cous cous, sapete già quanto ami il cous cous, il suo è" incocciato" a mano, esattamente e rigorosamente, come vuole la tradizione. Piatto strepitoso e cous cous superlativo!

Ad accompagnare queste delizie del palato, sono stati scelti due vini come dicevo quasi opposti, ma devo confidarvi che in fondo persino il rosso esaltava senza coprire il sapore di questi meravigliosi piatti.

Per i vini come vi dicevo, siamo rimasti al territorio, lo so sarete stufi, ma insomma questa terra ha un ottimo parterre di Vini!

Vi prometto comunque, che il prossimo blog vi parlerò di un vino di un altro continente...uno dei più antichi che esista al mondo!


Il bianco, appartiene ad una delle cantine di cui vi ho già parlato, Terrazze dell'Etna. Ci spostiamo dunque su un terreno lavico, su un vino che in realtà nasce rosso ma viene vinificato in bianco, parliamo del vitigno autoctono dell'Etna, il Nerello Mascalese. Ciuri, è il nome di questo vino, il cui nome è un'omaggio alla sicilianità giacché significa fiore in siciliano, presenta un colore giallo paglierino con tenui riflessi verdognoli, fresco e vibrante con sentori minerali di erbe aromatiche. E' un vino davvero superlativo, per chi vuole accostarsi ad un "vino secco" questo è il vino che fa per voi...Chi se ne intende sa che non è un vino secco, ma la sua sapidità nonostante i sentori floreali, rilascia al palato un sapore che ricorda i vini secchi, che in Sicilia è quasi impossibile trovare!

Il rosso invece appartiene sempre ad un'altra cantina siciliana di cui vi ho parlato, la cantina Carlo Hauner, lo Hierà, il cui nome prende spunto dall'isola di Vulcano che prima veniva così denominata. La cantina Hauner, dedica questo vino perlopiù a James Steverson, un uomo scozzese che per primo piantò vitigni sull'isola di Vulcano. Tutto purtroppo andò perduto nel 1888, da un'eruzione. Hauner così come la famiglia Bevilacqua, proprietaria di Terrazze dell'Etna, sanno bene cosa significhi vivere ai piedi di un vulcano, tanti sacrifici e tanto duro lavoro possono sgretolarsi in un attimo a causa delle eruzioni, delle gelate... inoltre fare imprenditoria su questi meravigliosi luoghi, implica quasi sempre, una vendemmia ed un manutenzione a mano, vite per vite, lungo pendii molto impervi.

Ritornando allo Hierà, la cui composizione è data al 60% dal Nero d'Avola, 30% dell' Alicante ed un 10% di Nocera, si presenta con un colore intenso, rilascia aromi di frutti rossi e delicati sentori di tabacco e cacao, con piacevoli note minerali e saline legate proprio al terroir in cui cresce. Questo vino inoltre riesce a farsi degustare anche in estate, grazie ai suoi dolci tannini ed anche lui, proprio come il Ciuri, rilascia un finale sapido. Una piccola chicca, legata alla cantina Hauner è che l'etichetta di questo vino, come le altre sono tutte copie dei dipinti di Carlo Hauner il fondatore dell' omonima cantina.




























Inutile dirvi, che queste due cantine sono posizionate in due location meravigliose, una a Randazzo sul versante Nord dell'Etna e l'altra a Salina nelle Isole Eolie... ed entrambe vanno assolutamente viste! Le visite in cantina, con le loro degustazioni offrono oltre che i loro ottimi vini, anche prodotti locali quasi tutti a km 0!

A chiusura di questo percorso abbiamo degustato la Malvasia Riserva sempre di Hauner, di cui vi ho già parlato, il sous chef Gianluca Miccoli ci ha presentato una favolosa reinterpretazione della Cassata... davvero superlativa!

Potrete seguire le cantine Terrazze dell'Etna ed Hauner su tutti i social mentre Cortile Pepe, purtroppo ha un sito in costruzione ma trovate la sua pagina su FB e su Instangram























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